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Terremoti metropolitani

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Come nasce una leggenda metropolitana?
Ne sono venuto anch’io a conoscenza quando un giornalista dell’agenzia di stampa Adnkronos mi chiedeva un parere in qualità di “leggendologo”. Era l’11 marzo di quest’anno. In quell’occasione cercai di fornire gli elementi che spiegavano il nascere e il diffondersi di queste voci allarmistiche di solito attribuite a personaggi controversi, oggi definibili come “borderline”, veri profeti di sventure.

Incertezza e paura
Abbiamo a che fare con situazioni che ritornano anche nelle leggende metropolitane: situazione di incertezza sociale, paura di quanto sfugge al nostro controllo, atteggiamento dell’autorità costituita non condiviso, non compreso o contradditorio, bisogno di certezze. Ebbene sì. Perché l’adesione alla profezia è una sorta di esorcismo nei confronti delle nostre paure. Situare il potenziale pericolo nel tempo e nello spazio è come governarlo e ci fa sentire più sicuri. Sembra un paradosso, ma è un meccanismo comunemente adottato da tutti i gruppi sociali.

Prima del Giappone
Se qualcuno inizialmente aveva sospettato che la voce allarmistica fosse conseguenza dell’emozione scaturita dall’evento catastrofico dell’11 marzo 2011 in Giappone, è stata sufficiente una ricerca sul web per verificare che la diceria circolava già a inizio anno, anzi alcuni riscontri vi sono sin da novembre/dicembre 2010. Inoltre, simili annunci profetici si ripetono periodicamente da decenni rivelandosi dei falsi il giorno dopo. Nel solo 2010 se ne contano almeno tre. Per una breve sintesi si rimanda alla pagina seguente.


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